Si chiama Simone Borgese e ha 39 anni l’uomo arrestato a Roma con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di una studentessa, che ha prima fatto salire in auto con una scusa e di cui poi ha abusato in una zona isolata. Orrore che si è consumato lo scorso 8 maggio. Separato e padre di una figlia, Borgese non è nuovo alle cronache giudiziarie: la sua storia di crimini sessuali risale al 2015, quando fu condannato a scontare sette anni di carcere per uno stupro nei confronti di una tassista. Il 39enne era poi stato rilasciato nel giugno 2022. Inoltre, anche nel 2014 aveva aggredito una ragazza di 17 anni in un ascensore, molestandola sessualmente. Per questo, è poi stato condannato nel 2022 a due anni di carcere dopo che la vittima lo ha riconosciuto dalle foto sui giornali, pubblicate in seguito alla violenza sulla tassista.
La coincidenza inquietante della data degli stupri
La coincidenza della data dell’8 maggio è inquietante: esattamente nove anni dopo la violenza sulla tassista, l’uomo è stato accusato di un altro stupro, questa volta contro una studentessa. Dopo essere stato condannato a sette anni e sei mesi di carcere per lo stupro del 2015, per il quale fu condannato grazie alla testimonianza di un altro tassista che lo ha riconosciuto, fu anche obbligato a risarcire la vittima con 30mila euro e a pagare 10mila euro al Comune di Roma. Durante l’interrogatorio, ricorda Il Messaggero, confessò immediatamente, attribuendo il suo comportamento a un «raptus» che, a suo dire, gli aveva «rovinato la vita».
La stessa dinamica
Ma la giustizia non aveva ancora finito con lui. Nel 2016, Borgese ha ricevuto un’ulteriore condanna di due anni e dieci mesi per l’aggressione sessuale del 2014. Anche questa volta, la sentenza ha previsto un risarcimento di 8mila euro per la vittima, assistita dall’associazione Differenza Donna. Poi, neanche un mese fa, un’altra vittima. L’8 maggio scorso, una studentessa in attesa dell’autobus in via della Magliana, a Roma, è stata avvicinata da Borgese. Con la scusa di chiedere indicazioni stradali, è riuscito a convincere la giovane a salire in auto, approfittando del traffico e mostrando il cellulare scarico. La ragazza è stata poi portata in una zona isolata e costretta a subire una violenza sessuale. Una dinamica simile a quella che utilizzò con la tassista nel 2015, con cui simulò una corsa per Fiumicino ma poi fece cambiare itinerario più volte per finire in una zona isolata di Ponte Galeria, dove violentò la donna.
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